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Microclimi nell'olgiatese

É importante prima di tutto definire cosa si intende per Olgiatese in correlazione a determinati eventi atmosferici e quali sono i fattori interagenti nel rendere particolare il microclima di questo territorio.

A differenza dell’Olgiatese politico, l’area in considerazione è più ristretta, estendendosi su di una superficie di circa 40 Kmq comprendente i comuni ad ovest di Olgiate Comasco, fino al confine con la provincia di Varese, e quelli situati a nord fino a quello con la Svizzera.

Sotto il profilo morfologico il territorio è collinare, con un’altezza media di circa 400 m ed un dislivello massimo di quasi 300 m dal punto più basso, in località Mulini nella valle della Faloppia a 250 m, al punto più alto, il Monte Prato sopra Trevano di 535 m. Il comune di Solbiate con i suoi 445 m è il centro abitato più alto.

Date queste premesse generali d’inquadramento territoriale, è possibile entrare nel dettaglio analitico per comprendere gli elementi che a volte consentono di vedere la neve nell’Olgiatese e la pioggia nelle località limitrofe, nonostante non si colgano differenze altimetriche così importanti.

Procedendo con l’identificazione del perimetro di quest’ambito climatico, partendo in senso orario dalla città di Olgiate Comasco, si sale verso Beregazzo con Figliaro e di seguito Binago, limite occidentale verso il confine con il Varesotto.

Già su questo primo tratto di perimetro, si può cogliere un elemento esterno piuttosto rilevante, il Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate, vasto polmone verde di 4.860 ettari che separa l’Olgiatese dalle aree altamente antropizzate e industrializzate dell’interland nordoccidentale milanese: esso condiziona il microclima dell’Olgiatese fungendo da filtro termoregolatore naturale.

Proseguendo sempre in senso orario sul nostro perimetro ideale, si ritrova il comune di Cagno, con due colli a gobba di cammello, il Monte Morone di 498 m e il Monte Gasletto di 492 m: essi costituiscono di per sé una barriera morfologica di rilievo, favorendo il ristagno di aria più fredda al loro settentrione.

Di seguito si attraversa la Val Morea trovando i paesi di Cantello e Rodero, quest’ultimo con il colle di San Maffeo di 515 m. Questa valle costituisce un corridoio morfologico naturale con direttrice nord-sud, collegando la piana di Stabio (Svizzera) con la valle dell’Olona (Varese).

Ruotando a est-nordest, si riattraversa la Val Morea incontrando il Colle dell’Assunta di 533 m, sopra Bizzarone e il Monte Prato, 535 m, sopra Uggiate Trevano.

Qui è necessario soffermarsi per fare un’importante valutazione che parte da più lontano: in situazioni particolari di cattivo tempo, il più delle volte con sinottiche contraddistinte da minimi depressionari sul Nordovest italiano, si innescano correnti dai quadranti meridionali in quota e di maestrale al suolo; l’aria fredda, incanalandosi lungo il Ceresio, trova una condotta preferenziale tra il Monte Generoso e il Monte San Giorgio, fino a sfociare nel Mendrisiotto.

A questo punto trova strada facile tra il Colle dell’Assunta di Bizzarone e il Colle di Somazzo o località Catafam adiacente al Monte Prato e in parte anche lungo la Val Morea; da qui essa si espande poi sull’Olgiatese, provocando episodi d’acqua mista a neve o rovesci nevosi, mentre altrove le precipitazioni rimangono sotto forma di pioggia.

L’anello ideale si avvia verso la chiusura scendendo da Uggiate Trevano lungo la dorsale morenica verso Gaggino Faloppio, per poi ruotare attorno alla valle della Faloppia, includendo Drezzo e Parè.

La Valle della Faloppia è esclusa in quanto oltre a scendere dal punto di vista altimetrico fino a circa 250 m sul confine svizzero, è parzialmente soggetta all’ingresso di correnti più miti dal Lario e da un certo riscaldamento indotto dalla forte urbanizzazione della città di Chiasso. Il perimetro si chiude con Gironico per ricollegarsi ad Olgiate Comasco.

Potrebbe sembrare eccessivo, ma è opportuno evidenziare l’esistenza di un sub-ambito microclimatico concentrico a quello appena descritto, racchiuso in un anello di neppure 20 Kmq composto dai comuni di Solbiate, Cagno, Rodero, Bizzarone, solo la parte alta di Uggiate con l’esclusione di Trevano, Gaggino ed Albiolo.

Principalmente si distingue dal punto di vista termico in seguito ad un minimo effetto «catino»; i colli circondanti tale settore, consentono il ristagno di un sottile strato di aria più fredda rispetto alle adiacenti zone.

Le temperature misurate durante precipitazioni estese ed omogenee sono inequivocabili; infatti, i valori rilevati dalla stazione di Valmorea, situata al centro di tale area, rispetto alle corrispettive ubicate ad Olgiate Comasco o Figliaro, risultano quasi sempre inferiori di 0,2°C - 0,5°C.

Per quanto concerne le nevicate importanti (ad esempio quelle del 1978, 1985 e in ultimo del gennaio 2006) i quantitativi non si discostano di molto rispetto a quelli dei limitrofi; vi è invece un’importante differenza per i giorni di permanenza al suolo, dovuta alle caratteristiche termiche sopra descritte.

Un grazie a


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